Il termine commedia significa "canto del villaggio".
Già il nome ci fa capire quindi che le origini di questo genere teatrale sono legate all'esperienza di una comunità, ma non a qualcosa di serio, come la tragedia, che nasce dalla processione sacra per la festa di un dio, bensì a qualcosa di più leggero e meno formale.
La storia della commedia greca è tradizionalmente divisa in tre fasi:
antica
media
nuova
La commedia antica è legata al nome del commediografo più famoso, Aristofane. Siamo nella seconda metà del V sec. a. C. e questa commedia è essenzialmente "politica", nel senso che a teatro si parla di fatti che riguardano la vita di Atene.
Una delle opere più note di questa fase è la Lisistrata.
Lisistrata (letteralmente "colei che scioglie gli eserciti") venne rappresentata nel 411 a. C. La vicenda è ambientata ad Atene durante la lunga e luttuosa Guerra del Peloponneso.
Stanche della guerra, che da vent'anni insanguina la Grecia e tiene i mariti lontani dalle loro famiglie, le donne delle diverse città coinvolte nel conflitto si riuniscono in assemblea ad Atene, guidate da Lisistrata, per trovare una soluzione.
Siamo nel V sec. a. C. e la condizione femminile è molto diversa da quella attuale, le donne sono escluse da ogni incarico di rilievo.
Per questo decidono di usare l'unica arma a loro disposizione: lo sciopero del sesso
Si barricano dentro l'Acropoli e comunicano che non si concederanno più ai mariti fin quando questi non firmeranno il trattato di pace.
All'inizio gli uomini non si interessano alla vicenda, pensando che sia solo un capriccio femminile, ma, col passare del tempo, iniziano a soffrire per l'astinenza; infine si piegano a firmare.
In questo caso la situazione a cui si fa riferimento è in fondo tragica, una guerra che dura da vent'anni. Tuttavia, al contrario della tragedia, qui non vengono messi in scena gli aspetti sanguinosi, i delitti, i tradimenti, la furia omicida ... bensì una situazione senz'altro comica, appunto lo sciopero del sesso.
Se riflettiamo, è lo stesso meccanismo che ci porta a ridere ancora oggi. Quo vado, di Checco Zalone, è stato il film col maggior numero di incassi nella storia del cinema italiano. Qual è il nocciolo della vicenda? Un contesto sicuramente tragico, la perdita del posto di lavoro da parte di tanti connazionali, costretti a cercare fortuna all'estero, in contesti culturali molto diversi dal nostro. Tuttavia, esattamente come nella Lisistrata, questo tema non viene affrontato con un taglio tragico, bensì con ironia.
La commedia nuova
Nel corso del IV e del III sec. a. C. cambiano le tematiche affrontate nelle varie commedie: non più temi legati alla politica ateniese, ma storie sentimentali.
L'intreccio tipico è il seguente:
un ragazzo e una ragazza devono sposarsi, ma ci sono delle difficoltà impreviste. Dopo varie peripezie, l'amore trionfa e si celebra il matrimonio.
Spesso accade che la ragazza sia rimasta incinta a seguito di uno stupro.
La violenza è avvenuta di notte e il ragazzo è ubriaco, per cui i due non si riconoscono.
Durante l'atto violento, uno dei due è riuscito a togliere all'altro un oggetto (un anello, un bracciale ...).
Alla fine, proprio grazie all'oggetto, si scopre che l'autore della violenza è proprio il fidanzato della ragazza e i due possono vivere felicemente insieme.
Come si vede, qui non entra più un gioco la politica ateniese, e i protagonisti sono persone comuni, nelle cui vicissitudini può riconoscersi chiunque.
Un altro fondamentale cambiamento è la scomparsa del coro, che non ha più la funzione di rappresentare il punto di vista della collettività, ma si limita ad eseguire passi di danza, accompagnati dall'orchestra, nelle pause fra un atto e un altro.
Se riflettiamo sul fatto che le origini del teatro derivano dalle processioni sacre, dove il capocoro dialogava con la collettività, capiamo facilmente che già a questo punto la coscienza delle origini si era persa e il teatro era diventato qualcosa di autonomo, quello che conosciamo oggi.