Per quanto riguarda l'Europa, le prime rappresentazioni teatrali di cui siamo a conoscenza avvennero in Grecia.
Atene, in particolare, fu la capitale del teatro nel V e nel IV secolo a. C.
Le fonti in nostro possesso non ci permettono di stabilire con precisione quando nacque il teatro greco, ma il filosofo Aristotele (IV sec. a. C.) ci racconta che esso si sviluppò dalle processioni sacre in onore del dio Dioniso.
Durante queste processioni il corifeo (capo coro) prese l'abitudine di scambiare brevi battute con il coro e da qui si passò col tempo alla vera e propria recitazione.
Se fu così, allora anche per il mondo greco vale l'osservazione che il teatro delle origini è legato ai culti religiosi.
Il dio Dioniso infatti, è il dio del vino ed è seguito da un corteo di satiri, esseri a metà fra uomo e capro, che sono personificazioni di spiriti della natura.
Si spiega in questo modo anche il significato del termine tragedia che, letteralmente, significa "canto del capro". Avrebbe cioè origine proprio dal corteo dei satiri che seguivano il dio Dioniso nelle processioni sacre.
Nel mondo greco, poi, non esistevano teatri al coperto, per cui le rappresentazioni avvenivano solo in primavera, proprio durante i giorni delle Dionisie, ossia le feste in onore del dio Dioniso.
In un primo momento, come abbiamo visto, lo spettacolo consisteva in uno scambio di battute tra il corifeo e il coro (come nel teatro Noh), nel corso del tempo al primo attore (protagonista in lingua greca) ne fu aggiunto un secondo (deuteragonista) e infine un terzo (tritagonista).